‘Sogno di una notte di mezza sbornia’ è una delle più divertenti commedie di Eduardo De Filippo. Il protagonista (Giuseppe nell’adattamento di Ideeinscena), riceve in sogno da Dante Alighieri quattro numeri da giocare al lotto, ma anche una tremenda rivelazione. Sono numeri che sconvolgono in ogni senso la sua esistenza. Rappresentano ricchezza, ma anche qualcosa di ben poco piacevole. Che cosa? Il povero Giuseppe trascorre i suoi giorni attendendo che la predizione si avveri, mentre il resto della sua famiglia gode dell’agiatezza della nuova situazione. Cosa accadrà? Un finale tutto da scoprire!

“Avvicinandosi a Eduardo si scopre il fascino di un canovaccio narrativo capace di coinvolgere sempre e comunque”.



In breve...

Sogno di una notte di mezza sbornia è la vicenda di una famiglia, una delle tante che riempie le opere di De Filippo. Come in ogni famiglia, ci sono speranze, complicità e occasioni di gioia; ma ci sono anche stranezze, gelosie e tensioni. Se poi in questa famiglia c’è uno strano intruso e pure qualche mezzo litro di vino in più, la miccia si accende facilmente. Quando il protagonista impreca dicendo “Che schifezza di famiglia!” in realtà celebra il bello e il difficile dello stare insieme. Nella storia si intrecciano temi che riempiono ancora oggi la quotidianità: teneri amori giovanili, colorite tensioni tra coniugi, concitati dissidi per l’economia famigliare; e ancora: il fastidio per la povertà e l’esaltazione per la ricchezza. Il filo conduttore, inesorabile, è il tempo, che nessuno riesce a fermare. Scartando progressivamente Sogno di una notte di mezza sbornia, lo spettatore si scopre divertito, ma anche disorientato. E la sorpresa è in fondo alla commedia, tutta da scoprire e gustare.

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Sogno di una notte di mezza sbornia

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